Massimiliano Notari
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Il Torricelli mancato
La stagione precedente, la Juve aveva vinto una scommessa chiamata Moreno Torricelli, un giovane pescato direttamente dall’Interregionale e proiettato in Serie A con la maglia bianconera; i dirigenti di Madama erano così soddisfatti che l’estate successiva (1993) riprovarono il colpo portando a casa dal Saronno, ancora Interregionale, Massimiliano Notari, un perticone di 191 centimetri cresciuto nel Como (assieme a Torricelli) e poi dirottato nelle serie inferiori nelle quali pareva poter sprofondare.
L’ok del Trap
Notari arriva a Torino nell’estate che porta in dote alla Vecchia Signora Alex Del Piero, non ci crede nemmeno lui che il Trap possa dare l’ok per tenerlo nella rosa, ma succede e così si trova a far parte della sua squadra del cuore.
L’esordio in campionato avviene il 5 dicembre 1993 contro il Napoli: Notari è convocato per la prima volta e si ritrova il 6 (che fu del sommo Scirea) sulla schiena nei 90 minuti che decretano l’1-0 finale giunto per mezzo di un’autorete del partenopeo Ferrara.
Il ragazzo se la cava benino e il Trap lo ripropone quindici giorni dopo, con il Piacenza, e poco più avanti è titolare, ancora con la 6, per tre domeniche filate.
Dolce attesa
Certo, trovare posto alla Juventus non è cosa scontata, così il giovane difensore deve attendere la 28esima per rimettere piede in campo (dal 65′ per Dino Baggio in un 4-0 casalingo al Parma) e arrivare quindi a 6 presenze in stagione, mica male per un giocatore che la stagione prima era a Saronno.
Le potenzialità ci sono, infatti la dirigenza torinese opta per un prestito che dia la possibilità al ragazzo di maturare; viene quindi dirottato ad Acireale, in Serie B, e qui disputa una stagione davvero positiva giocando 34 gare, tutte da titolare, e risultando tra i migliori di una squadra retrocessa per un solo punto.
In ginocchio da te
Il campionato successivo lo vive ancora in cadetteria, questa volta a Pistoia dove si trova nuovamente a retrocedere in una stagione che comunque lo vede titolare inamovibile fino a marzo, quando il ginocchio comincia a fare i capricci e non c’è verso di capire come guarire.
Per il buon Notari incomincia un calvario non preventivato, vive da spettatore, alla Juventus, la stagione 96-97, poi grazie al professor Mertens si rimette in sesto e scende in C2 alla Triestina, dove racimola 14 presenze senza ottenere il rinnovo contrattuale; ormai il treno è passato, il ginocchio non dà sicurezze e Notari è nuovamente al palo.
A gennaio del 1999 passa all’Alzano Virescit e con 4 presenze mette la firma su una storica promozione in B; ma il destino è tiranno, altri guai fisici e un’ulteriore stagione passata a guardare.
Sua Eccellenza
Ricomincia nel 2000 alla Guanzatese, Eccellenza, vince il campionato e sale in Serie D, 66 gare e 7 reti in due stagioni vedono un Notari finalmente in salute, poi un annata “fantasma” a Seregno con sole 4 apparizioni e la chiusura all’Olginatese, nel 2004, con 26 gare, 4 reti e un interrogativo irrisolvibile: ma se quel ginocchio non avesse fatto i capricci?