Fulvio Simonini – Figli di un Pallone Minore
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Fulvio Simonini
Era partito da Passirano, piccolo centro in provincia di Brescia, sognando di segnare un giorno in Serie A, un sogno di bambino forse, sicuramente un obiettivo da raggiungere con il sacrificio e la volontà di arrivare, anche quando dalla Primavera dell’Atalanta si viene catapultati in C2… Fine dei sogni o inizio della risalita?
Per Fulvio Simonini, decisamente la seconda!
Il bomber tascabile
Attaccante classe 1961, cresce nelle giovanili dell’Atalanta, fisico minuto, agile e con il senso del gol, si guadagna il soprannome di “bomber tascabile”, ma quando è il momento di esordire tra i “grandi” viene mandato in C2, a Tortona, e lì comincia a farsi spazio.
Un buon biennio in Piemonte con 13 reti e il rientro a Bergamo sponda Virescit sembrano certificare una carriera tra terza e quarta serie, ma Simonini proprio non ci sta e con la Virescit segna 23 gol nei primi due anni di Interregionale (il secondo culminato con la promozione) e 22 nella stagione della Serie C2 che gli valgono la richiamata della Dea di Bergamo!
Ritorno a casa
Così, a 24 anni, si ritrova nell’elité del calcio a far reparto là davanti assieme a Piovanelli e al navigato Cantarutti; l’esordio in massima serie arriva al 62′ della prima giornata, quando Sonetti lo inserisce al posto di Bortoluzzi nella sconfitta casalinga con la Roma (1-2).
Gli spazi non sono molti in una squadra che deve badare a salvarsi, così Simonini mette insieme 4 presenze nel girone d’andata, nell’ultima delle quali riesce a segnare il primo gol in A al Milan! Una rete che vale il pareggio (al 90′), dopo che al 77′ era subentrato a Donadoni.
Lo stato di forma è buono e Sonetti decide di dare fiducia al bomber tascabile, che il 12 gennaio, alla 17esima, lo ripaga scrivendo un pezzo di storia personale e dell’Atalanta.
Si gioca a San Siro con l’Inter e Simonini annichilisce Zenga, Bergomi e compagni con una doppietta in ventitré minuti, sfiora il tris ed esce tra gli applausi al 65′, sostituito da Valoti.
Da lì al termine del campionato il ragazzo, che ha fatto strada, metterà insieme ancora 9 presenze, tutte da titolare, chiudendo la stagione con un personale di 15 gare e 3 reti, tutte alle milanesi!
Giro d’Italia
La stagione successiva sarà protagonista a Cesena con 36 gare e 11 reti in B che varranno la promozione in A, poi parte per un biennio a Padova (ancora Serie B) dove metterà a segno 23 reti in 70 apparizioni.
Nel 1989-90, ecco la seconda chance in Serie A: gliela fornisce l’Udinese che lo lancia titolare, 7 presenze e una rete (alla prima giornata con la Roma e dopo aver fallito un rigore) in nove giornate, ma poi lo vede partire per Reggio Calabria (Serie B) dove si ferma due stagioni siglando 16 reti.
Chiusa l’esperienza in riva allo Stretto, si trasferisce a Venezia e, ancora in cadetteria, contribuisce con 6 centri alla salvezza della squadra; la stagione 92-93 lo vede iniziare ancora in Laguna per poi trasferirsi a Piacenza, dove mette a segno 3 reti in 19 gare, l’ultima delle quali, a Cosenza, vale la matematica promozione in A degli emiliani.
Viale del tramonto
Per Simonini però non arriva la conferma, pare che nessuno si ricordi di lui e così resta una stagione al palo per poi ricominciare da Chianciano in Eccellenza e chiudere con un triennio a Trento, dove segna le ultime 21 reti della carriera ottenendo una promozione in C2 che è ciliegina sulla torta di una carriera fatta di gol, sudore e sacrificio sublimati da quel gennaio a San Siro che è rimasto nel suo cuore e negli occhi di ogni atalantino.