9 marzo 1924, il debutto di Giovanni De Prà e altre curiosità
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Parlare di Giovanni De Prà (Genova, 28 giugno 1900 – Genova, 15 giugno 1979) significa parlare di un uomo d’altri tempi, non solamente dal punto di vista anagrafico.
Perché De Prà, ancora oggi, non solo è un simbolo di un club glorioso come il Genoa, ma ne è addirittura un idolo.
Trafila nelle squadrette giovanili genovesi e poi, dopo le prime esperienze “vere” nella Spes (altro club della città della Lanterna, scomparso nel 1930), abbraccia il suo unico amore: il Genoa, appunto. Giovanni ha 21 anni e fino ai 33 farà buona guardia alla porta del Grifone.
Potrebbe cambiare squadra, perché è uno dei migliori portieri italiani. Anzi, la cambia. Per un giorno. Succede che la Juventus è disposta a pagarlo a peso d’oro. Succede che De Prà va a Torino. Succede che parla con i dirigenti bianconeri. E poi succede quello che resta nella storia: forse facendola precedere da un sonante “belìn”, che da queste parti ci sta sempre bene, pronuncia la famosa frase «scusate, ma io sono genoano, non posso giocare in un’altra squadra», saluta tutti e torna prontamente a casa.
In Nazionale, per lui, 19 presenze e la vittoria nella Coppa Internazionale 1930 (due gli scudetti vinti in rossoblù, 1922-23 e 1923-24).
E mentre De Prà debutta in azzurro, Ettore Leale (Torino, 4 febbraio 1896 – Genova, 13 aprile 1963) gioca per l’ultima volta in Nazionale, mentre Francesco Borello (Vercelli, 16 gennaio 1902 – Vercelli, 9 maggio 1979) ed Edoardo Catto (Genova, 29 marzo 1900 – Genova, 27 novembre 1963) festeggiano la loro prima e unica presenza azzurra.
Il tabellino della partita
Milano, 9 marzo 1924
ITALIA-SPAGNA 0-0
Italia: De Prà, V. Rosetta, R. De Vecchi, Barbieri, Burlando, Leale, L. Conti, Cevenini III, Catto, Baloncieri, Borello.
Ct: Pozzo.
Spagna: Zamora, Rouse, Acedo, Gamborena, Meana, Peña, Piera, Samitier, Zabala, Laca, M. Aguirrezabala.
Ct: Pendlaw.
Arbitro: Christophe (Belgio).