30 luglio: Compleanno di William Negri
Il tempo di lettura dell'articolo è di 2 minuti
Lo chiamavano “Carburo”, perché da ragazzo William Negri (Bagnolo San Vito, Mantova, 30 luglio 1935 – Mantova, 26 giugno 2020) lavorava nella pompa di benzina di famiglia. Portiere “strappato” alla pallavolo, si mise in luce nel Mantova “piccolo Brasile” di Edmondo Fabbri dopo fugaci esperienze nel Palermo e nel Bagheria durante il servizio militare.
Nel 1963, Fulvio Bernardini disse a Renato Dall’Ara che per completare un Bologna già forte era necessario un grande portiere: il presidente rossoblù rispose alla necessità del tecnico ingaggiando Negri, e fu subito scudetto. Lasciò il Bologna nel ‘67 per andare a Vicenza, quindi al Genoa e infine tornò a Mantova a chiudere la carriera.
Di carattere chiuso, era un incubo per i cronisti dell’epoca. Dopo la conquista dello scudetto, il giornalista di un quotidiano locale venne incaricato di andarlo a intervistare. Lo scovò in riva a un fiume, intento a pescare. Sappiate che la scena che segue viene tramandata di generazione in generazione. Il cronista, dall’alto dell’argine, lo saluta: «Ciao, Carburo, sono qui perché il giornale ti vuole dedicare un’intervista». Negri si gira, abbozza un sorriso e, sempre con la canna in mano, riprende a pescare. «Allora, adesso che hai vinto lo scudetto, come lo vedi il tuo futuro?». Negri: «Questi sono cazzi miei». Il cronista, amico di William, lo incalza: «Che cosa manca al Bologna per fare bene in Coppa dei Campioni?». E lui: «Questi sono cazzi del mister e del presidente». Giornalista: «Fra due anni ci saranno i Mondiali, pensi di poter essere il portiere titolare della Nazionale?». Lui: «Questi sono cazzi miei». Il cronista prova a buttarla sul patetico: «Dai, Carburo, se torno al giornale senza intervista mi licenziano…». E lui, senza girarsi: «Questi in effetti sono cazzi tuoi».
Sipario… Chiudiamo dicendo che in Nazionale ha raccolto 12 presenze, chiudendo il suo rapporto con la maglia azzurra nel ‘65. Quindi, niente Mondiali in Inghilterra…