26 maggio 1910, seconda e ultima partita in Nazionale di Francesco Calì, primo capitano azzurro
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Francesco Calì (Riposto, Catania, 16 agosto 1882 – Genova, 3 settembre 1949) emigrò da bambino, al seguito della famiglia, in Svizzera e proprio al di là delle Alpi, fra Zurigo e Ginevra, iniziò a giocare a calcio.
Rientrato diciannovenne in Italia, andò a giocare al Genoa per trovare subito dopo nell’Andrea Doria il suo habitat naturale.
E fu proprio indossando i colori della “nonna” dell’attuale Sampdoria che ebbe l’onore di essere il capitano della prima Nazionale scesa in campo, un onore se vogliamo effimero perché il suo curriculum azzurro comprende solo 2 presenze e nessun gol.
D’altronde il calcio era solo agli albori e già soffiavano i venti della Grande Guerra. Chiuse la carriera meno che trentenne, poi partì per il fronte, rimase ferito, fece parte per qualche anno della Commissione Tecnica Federale e nel 1944 divenne presidente dell’Andrea Doria, poco prima della fusione con gli antichi rivali della Sampierdarenese.
Il tabellino della partita
Budapest, 26 maggio 1910
UNGHERIA-ITALIA 6-1
Reti: 28’ e 48’ Schlosser, 32’ Weisz, 69’ Karoly, 74’ Dobo, 75’ Korody, 88’ Rizzi.
Ungheria: Fritz, Rumbold, Szendro, Biro, Karoly, Gorszky, Weisz, Dobo, Korody, Schlosser, Borbasy.
Ct: Minder.
Italia: De Simoni, Varisco, Calì, Trerè, Fossati, Capello, Debernardi, Rizzi, Cevenini. (46’ De Vecchi), Lana, Boiocchi.
Ct: Meazza.
Arbitro: Meisl (Austria).