26 luglio, Compleanno di Amedeo Amadei, Umberto Caligaris e Andrea Fortunato
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Amedeo Amadei
Lo chiamavano “il Fornaretto”, perché in effetti Amedeo Amadei (Frascati, Roma, 26 luglio 1921 – Grottaferrata, Roma, 24 novembre 2013), prima di essere un bomber molto prolifico aveva dato una mano nel forno di famiglia a Frascati.
Roma, Atalanta, Inter e Napoli le tappe di una carriera che, tradotta in numeri, parla di 423 presenze e 174 reti in Serie A. Era il centravanti (ma a inizio carriera giocava ala destra) della Roma che si aggiudicò il primo scudetto della storia (1942). In Nazionale, per lui, 13 presenze e 7 reti.
Breve, una volta appese le scarpe al classico chiodo, la sua carriera da allenatore; preferì tornare a occuparsi del forno di famiglia, che lui stesso aveva provveduto a ripristinare dopo che i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale lo avevano raso al suolo.
Umberto Caligaris
Un pilastro della difesa della mitica Juve “del quinquennio”: questo fu Umberto Caligaris (Casale Monferrato, Alessandria, 26 luglio 1901 – Torino, 19 ottobre 1940) che comunque – tanto per chiarire subito il concetto – fu pure Campione del Mondo con la Nazionale nel 1934 (pur non scendendo mai in campo) e vinse due Coppe Internazionali (1930 e 1935).
Casale, Juventus e Nazionale rappresentano le sue squadre del cuore, tanto che ai dirigenti del Valencia, venuti in Italia per offrirgli un ingaggio importante, pare abbia risposto «I soldi non valgono l’amore per una maglia e io ne ho due, una bianconera e una azzurra».
Un po’ come i calciatori moderni, no? E a proposito di Nazionale, Caligaris ha chiuso con 39 presenze e nessuna rete. Morì disputando una partita con altre “vecchie glorie” juventine: aveva 39 anni…
Andrea Fortunato
Ne aveva appena 23, invece, Andrea Fortunato (Salerno, 26 luglio 1971 – Perugia, 25 aprile 1995), quando una leucemia lo strappò al mondo. Nella pur breve carriera giocò nel Como, nel Pisa, nel Genoa e nella Juventus, che aveva visto in lui il degno erede di Antonio Cabrini.
Arrivato alla Juve nel ‘93 (10 miliardi di lire la sua valutazione), non tardò a calarsi nella nuova realtà, tanto da debuttare in Nazionale nel settembre del 1993. Pochi mesi dopo venne diagnosticata la leucemia, e quella rimase la sua unica presenza azzurra…