25 agosto, Compleanno di Mario Corso e Angelo Domenghini
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Due frecce appuntite nella faretra della Grande Inter.
Mario Corso
In ordine alfabetico, si parte da Mario Corso (San Michele Extra, Verona, 25 agosto 1941 – Milano, 20 giugno 2020), ai suoi tempi catalogato alla voce “centrocampista”, ma strepitoso trequartista se visto con gli occhi di oggi. Mancino di purissima grana tecnica, lui e l’Inter – al netto di una breve digressione genoana in chiusura di carriera – sono stati una cosa sola. Nerazzurro dal ‘57 al ‘73, 507 presenze e 95 reti segnate, nel suo curriculum brillano 4 scudetti (1962-63, 1964-65, 1965-66, 1970-71), 2 Coppe dei Campioni (1963-64, 1964-65) e 2 Coppe Intercontinentali (1964, 1965).
A metà anni Ottanta fu per qualche mese allenatore dell’Inter, subentrando all’esonerato Ilario Castagner.
Era il cocco della famiglia Moratti (Angelo e la moglie Erminia) e questo scatenava la gelosia del tecnico Helenio Herrera, che ogni estate ne chiedeva la cessione e ogni anno invece si godeva il suo strabiliante repertorio tecnico, comprese le punizioni “a foglia morta” (la palla s’impenna, scavalca la barriera e poi s’abbassa improvvisamente, beffando il portiere: Pirlo sarebbe nato una ventina d’anni dopo…). Più controverso il rapporto con la Nazionale, chiuso con 23 partite e 4 reti: la figura del trequartista non era ancora contemplata dagli schemi tattici…
Angelo Domenghini
Angelo Domenghini (Lallio, Bergamo, 25 agosto 1941) era invece l’imprendibile ala destra (ma anche centravanti, alla bisogna) di quella squadra favolosa. Velocissimo, dotato di un tiro secco epotente, la sua duttilità tattica e il suo spirito di sacrificio fecero invece comodo ai Ct dell’epoca, tanto che in Nazionale vanta il titolo di Campione d’Europa (1968) e di vicecampione del Mondo (1970), frutto di 33 presenze e 7 reti in azzurro. Cresciuto nel Settore Giovanile dell’Atalanta, esordì in Serie A con i bergamaschi prima di passare all’Inter nel 1964.
Nell’estate del ‘69 venne usato come pedina di scambio per ingaggiare Boninsegna dal Cagliari: Angelo andò in Sardegna e contribuì subito alla conquista dello storico scudetto 1969-70. Tre anni dopo venne ingaggiato dalla Roma, ma la carriera volgeva ormai al termine e lui la chiuse giocando con le maglie di Verona, Foggia e Trento. Ricchissimo il medagliere: 3 scudetti (Inter 1964-65, 1965-66, Cagliari 1969-70), 1 Coppa Italia (Atalanta 1962-63), 1 Coppa dei Campioni (Inter 1964-65) e 2 Coppe Intercontinentali (1964, 1965).