15 dicembre: compleanno di Comunardo Niccolai
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Ho conosciuto Comunardo Niccolai (Uzzano, Pistoia, 15 dicembre 1946) quando, assieme ad Acconcia e Lupi, svezzava gli azzurrini della Nazionale Juniores.
Inevitabilmente, gli chiesi quanto gli scocciasse essere ricordato da calciatore come il re degli autogol. «Non mi scoccia assolutamente. Tutti sono capaci di vincere uno scudetto (lui vinse quello, storico, del Cagliari nel 1970, n.d.r.), rischierei di finire nel dimenticatoio. Così, invece, sono addirittura diventato un modo di dire…» e giù una sana risata.
Per la cronaca, in totale le autoreti sono sei (Franco Baresi e Riccardo Ferri ne hanno realizzate otto…), di cui una quasi storica.
1970: il Cagliari, in lotta per vincere lo scudetto, va a Torino, sul campo della Juventus. Partita bloccata sullo 0-0, ci pensa “Nicco” a sbloccarla. Arriva un innocuo cross in area cagliaritana, Albertosi esce per prendere il pallone ma viene anticipato dal… suo stopper e il pallone rotola in rete. Juventus in vantaggio.
Gigi Riva, con una doppietta, fisserà il 2-2 finale e il tricolore sventolerà su Cagliari, ma che spavento… Non è questo, però, l’autogol preferito da Comunardo. 13 febbraio 1972, Catanzaro-Cagliari.
Al 90′, il Cagliari sta vincendo 2-1. «L’autogol più bello è quello che non realizzai. La partita è praticamente finita, io sento un fischio e penso: “O è rigore, oppure la gara è finita”. Calcio una “bomba” con l’intenzione di scaraventare il pallone in curva, invece centro lo specchio della porta. Sulla riga, il mio compagno Brugnera lo para, l’arbitro Lo Bello decreta il rigore e noi subiamo il 2-2…». In Nazionale, per Niccolai, tre presenze, nessuna rete e soprattutto nessuna autorete…