14 marzo 1926: muore Cesare Alberti
Il tempo di lettura dell'articolo è di 2 minuti
No, Cesare Alberti detto Mimmo (San Giorgio di Piano, Bologna, 30 agosto 1904 – Genova, 14 marzo 1926), non ha mai giocato in Nazionale, anche se a 18 anni il talentino del Bologna era sul punto di ricevere la prima convocazione, ma gli saltò un menisco e a quel tempo la cosa comportava la chiusura della carriera.
Mimmo non si diede per vinto e tornò poi in campo. Morì a soli 22 anni, lasciandoci in eredità una storia che grazie alla scrittura di Marco Tarozzi e alla regia di Orfeo Orlando è diventata un film (“Sono Cesare ma chiamatemi Mimmo”).
“La vita di Cesare Alberti è un romanzo. Breve, tragico, maledettamente incompiuto. Sbatterci contro significa perdersi in un vortice di domande, a cominciare da quelle più banali e prevedibili, quelle che tentano impossibili risposte ai “se fosse” e ai “se avesse”. Dove sarebbe arrivato, quel ragazzo pieno di talento, già protagonista in Serie A a sedici anni, già campione a venti? Dove lo avrebbe portato, insieme alla classe e all’istinto del gol, quella tenacia che lo faceva rialzare dopo ogni caduta? Perché Cesare, o “Mimmo” per chi lo conosceva e lo amava, ne aveva vissute e passate tante. Era un ragazzo che il destino aveva fatto uomo in fretta. Facendogli attraversare strazianti tragedie familiari. Mettendone a rischio la carriera con uno di quegli infortuni che negli anni Venti del secolo scorso significavano fine dei sogni e ritiro dalle scene. Lui aveva superato tutto. Con cuore e coraggio. E con spirito da pioniere, come quando accettò, primo in Italia, di farsi operare quel menisco compromesso per avere una chance di tornare in campo. Era caduto e si era rialzato chissà quante volte. Ma quel destino era sempre in agguato, si accaniva bastardo. E fece partire anche quell’ultimo colpo, quello da cui non ci si può difendere”.
Questa la recensione tratta da https://www.mymovies.it/film/2018/sono-cesare-ma-chiamatemi-mimmo/