13 marzo 1960, l’ultima partita da Ct di Gipo Viani
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Gipo Viani (Nervesa della Battaglia, Treviso, 13 settembre 1909 – Ferrara, 6 gennaio 1969): è lui, assieme a Lanza di Trabia, a inventare il calciomercato come unico luogo in cui far confluire i dirigenti di tutte le società calcistiche.
Da calciatore è un buon centrocampista: in carriera indossa le maglie di Treviso, Ambrosiana, Lazio, Livorno, Juventus, Siracusa (giocatore-allenatore) e Salernitana (stesso ruolo).
Proprio a Salerno introduce una figura nuova per gli schieramenti tattici, quella del libero, facendo nascere il cosiddetto Vianema, storico passaggio dal Sistema a quel Catenaccio che – pur non piacendo agli esteti – contribuirà a rendere grande il calcio italiano nel mondo.
È un uomo piuttosto rude, in campo e fuori, tanto da meritare l’appellativo di “Sceriffo”, ma è anche un uomo capace di anticipare i tempi.
Nel dopoguerra, alla Lucchese e poi al Palermo, si trasforma in “direttore tecnico”, ovvero quello che il mondo etichetterà come “manager all’inglese”: è l’allenatore, ma anche il dirigente che porta avanti le trattative per ingaggiare o cedere calciatori. Nel 1951 lo chiama la Roma, retrocessa in Serie B, e lui la riporta subito in Serie A.
Non accetta la conferma da parte del club giallorosso e passa al Bologna per un quadriennio, poi entra nei quadri federali per guidare la Nazionale e – in coppia con Rocco – vince l’oro alle Olimpiadi di Roma.
Dopodiché ritrova il Paròn al Milan, ma la convivenza – Rocco in panchina, Viani dietro una scrivania – è piuttosto difficile. In chiusura di carriera, un altro anno a Bologna e infine Udine.
Viani, nella sua veste di direttore tecnico, mette in piedi una fitta rete di collaboratori, opera per tutte le società che gli chiedono consigli. Chi non lo ama, mette in giro la voce che battezza i capi di bestiame con i nomi dei giocatori che ha venduto, fatto sta che la sua tenuta agricola a Nervesa della Battaglia si allarga a vista d’occhio…
Arriva a bersaglio con ogni mezzo. Ad esempio, si racconta che Frignani passi all’Udinese parecchi giorni dopo la chiusura ufficiale delle liste. Sulla busta che notifica il trasferimento, un anonimo dipendente postale ha messo un timbro retrodatato… Muore a Ferrara, nel 1969, a sessant’anni, in circostanze conosciute da tutti, ma da tutti tenute più o meno nascoste: lo Sceriffo avrebbe voluto così.
Il tabellino dell’ultima partita
Barcellona, 13 marzo 1960
SPAGNA-ITALIA 3-1
Reti: 39’ Lojacono, 59’ Verges, 60’ Di Stefano, 85’ Martinez.
Spagna: Ramallets, Olivella, Gracia, Gensana (46’ Verges), Segarra, Garay, Herrera, Martinez, Di Stefano, Suarez, Gento.
Ct: Herrera.
Italia: L. Buffon, Losi, B. Sarti, Fontana, Cervato, Colombo, Nicolè, Boniperti, Brighenti, Lojacono (46’ Ronzon), Stacchini.
Ct: Viani.
Arbitro: Dusch (Germania Ovest).